lunedì 5 maggio 2014

ITALIA: non per tutti esiste la crisi economica

Piena : i dati del CENSIS ci illustrano un’Italia fortemente spaccata. E in questa sede il meglio della settimana.

Purtroppo ci sono cose che si ripetono nella storia. E questa è una delle tante. Quando arrivano le grandi crisi economiche, a rimetterci più di tutti è la cosiddetta “classe media”, il motore portante dell’economia e dei consumi. La conseguenza è un fenomeno già descritto che si chiama sperequazione economica.
Cosa significa “Sperequazione”?
Mancanza di un equo criterio distributivo, specialmente in senso economico. In altri termini si intende una cattiva distribuzione della ricchezza prodotta.
I dati del Censis (per quanto riguarda l’Italia ma vi garantisco che negli altri paesi lo scenario è identico) ci illustrano uno scenario dove i 10 uomini piu’ ricchi d’Italia dispongono di un patrimonio di circa 75 miliardi di euro, pari a quello di quasi 500mila famiglie operaie messe insieme.
Quindi da una parte circa 2mila italiani ricchissimi, membri del club mondiale degli ultraricchi, i quali dispongono di un patrimonio complessivo superiore a 169 miliardi di euro (senza contare il valore degli immobili), e dall’altra i poveri cristi che tirano a campare.
Rtraducendo il tutto in numeri, possiamo dire che lo 0,003% della popolazione italianapossiede una ricchezza pari a quella del 4,5% della popolazione totale.
Ovviamente bisogna mettere sotto accusa tanto erp cominciare le retribuzioni. Infatti, i redditi familiari annui degli operai sono diminuiti, in termini reali, del 17,9%. Gli stipendi degli impiegati sono scesi del 12%, e quelli degli imprenditori del 3,7%, mentre i dirigenti,beati loro, si sono trovati con un aumento in busta paga pari all’1,5%.
Per concludere, fonte ASCA, l’1% dei ”top earner” (circa 414mila contribuenti italiani) si e’ diviso nel 2012 un reddito netto annuo di oltre 42 miliardi di euro, con redditi netti individuali che volano mediamente sopra i 102mila euro, mentre il valore medio dei redditi netti dichiarati dai contribuenti italiani non raggiunge i 15mila euro. E la quota di reddito finita ai ”top earner” e’ rimasta sostanzialmente stabile anche nella fase crisi.
Quindi, se qualcuno dice che la crisi non esiste, oppre che siamo fuori dalla crisi, significa che probabilmente fa parte dell’elite e può permettersi di dirlo. Ma per la maggior parte dei cittadini le cose stanno molto diversamente.
Noi nel nostro piccolo cerchiamo di dare un contributo per meglio rendere edotti i lettori su cosa sta accadendo con gli occhi indipendenti di un appassionato del mondo della finanza.


Fonte : Danilo DT per intermarketandmore





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