Se il Giappone ha praticamente la totalità del debito pubblico in possesso ad investitori domestici, l’Italia migliora la sua situazione portando la percentuale di bondholder nazionali al 68%. Ma è una percentuale mantenibile?
Poter sapere chi possiere la maggioranza del nostro debito pubblico è importante in quanto ti dà la possibilità di capire quanto il debito sia “attacabile” da ondate speculative esterne.
L’esempio più lampante ci è dato dalGiappone. Come può un paese con un debito pubblico cosi mostruoso, in perenne recessione/deflazione (escludendo l’ultimo periodo di Abenomics), continuare ad avere dei bonds così “sotto controllo”?
La spiegazione ce la dà questo Grafico.
Non è certo recentissimo ma poco importa in quanto le percentuali non sono praticamente cambiate. I “foreigners” pesano solo per l’ 8.7%. Tutto il resto del debito è in mano giapponesi.
Capite quindi che, focalizzandoci sull’Italia, dà una maggiore tranquillità il vedere che oggi la percentuale di debito pubblico in possesso ad investitori italiani, è sensibilmente aumentata negli ultimi mesi, arrivando a circa il 68%.
Capite quindi che, focalizzandoci sull’Italia, dà una maggiore tranquillità il vedere che oggi la percentuale di debito pubblico in possesso ad investitori italiani, è sensibilmente aumentata negli ultimi mesi, arrivando a circa il 68%.
Attenzione però, lo spettro dell’LTRO incombe sul nostro futuro. Infatti è inequivocabile il fatto che l’LTRO ha considerevolmente incentivato ed aiutato questo processo.
Peccato che questa operazione di prestito scadrà a gennaio/febbraio 2015 e…che succederà allora? Se le banche restituiranno i soldi alla BCE, dovranno vendere i BTP? E se hanno in pancia BTP che scadono proprio in quel periodo, che succederà visto che i soldi per sottosscriverli non ci saranno? Inoltre, quanto peseranno gli stress test e l’AQR nei bilanci delle banche italiane nei prossimi mesi?
Insomma, il timore di uno scenario che possa cambiare sensibilmente tonalità è secondo me più che plausibile. Ora non si vedono pericoli e rischi. Ma tecnicamente di rischi ce ne sono eccome. E’ solo uan questione di tempo. Intanto godiamoci l’attimo.
Fonte : Danilo DT
Tratto da : intermarketandmore
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