giovedì 6 marzo 2014

Aumentati i finanziamenti per l’editoria

Testate appese agli aiuti pubblici, una questione di cui nessuno parla

La Legge di Stabilità varata dal Governo Letta nel dicembre 2013, ha sancito tra le varie norme anche quella che consente l’aumento dei finanziamenti pubblici per l’editoria, passati dai 137 milioni di euro del 2013 ai 175 milioni del 2014.
Un fatto ignorato dai principali mass media nazionali in tutti questi mesi, e che rappresenta uno schiaffo all’austerity necessaria in un momento di crisi economica come questo.
Consultando il sito della Presidenza del Consiglio, è possibile accedere all’elenco delle testate che hanno ricevuto i contributi pubblici più sostanziosi nell’anno 2012. Nei primi posti in ordine di finanziamento ricevuto, troviamo: il quotidiano della Cei, l’Avvenire, che ha beneficiato di 4.355.324 di euro;  Italia Oggi, che ha ricevuto 3.904.773 di euro; e l’Unità che ha incassato 3.615.894 di euro.
Quindi a seguire Il manifesto, che ha ottenuto più di 2,7 milioni; La Padania 2 milioni; Il Foglio di Giuliano Ferrara 1,5 milioni circa. Europa 1,1 milioni e il Secolo d’Italia poco meno di 1 milione.
Fondi corposi che sono vero e proprio “ossigeno” per molti giornali – testate di partito, ma anche organi di informazione di minoranze linguistiche e di comunità italiane all’estero – alcuni dei quali versano in uno stato di deficit tale che probabilmente sarebbero già falliti se venissero considerati come “normali” imprese operanti in un libero mercato.
“Ossigeno” voluto da poteri forti e pagato dai contribuenti italiani che permette a molti quotidiani di estraniarsi da ogni logica economica. Di defilarsi da quelle regole imprenditoriali a cui sono sottoposte in ambito editoriale tutte quelle testate che non hanno acceso a tali benefici e che sono costrette a spegnere le rotative, se non vendono o se non trovano costantemente sponsorizzazioni private.

Tratto da : ilquorum

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