l 1 gennaio 2014 è diventato il diciottesimo Paese ad adottare la moneta unica. Ma l'80% della popolazione è scettica e teme l'aumento dei prezzi. Gli analisti lanciano l'allarme sul sistema bancario.
OLTRE l'80% DEI CITTADINI TEME RINCARI. La crisi e le tante critiche sulla moneta unica giunte da ogni parte dell'Unione in questi anni, però, hanno alimentato lo scetticismo della maggioranza della popolazione. Che è decisamente preoccupata per il potere d'acquisto della nuova moneta: secondo l'ultimo sondaggio di Eurobarometro, solo il 39% dei cittadini della repubblica baltica è a favore, e oltre l'80% esprime la seria preoccupazione per un aumento dei prezzi. Per poter entrare nell'eurozona, inoltre, la Lettonia ha dovuto affrontare dure riforme e il risanamento dei suoi conti. Ora il suo tasso di disoccupazione è inferiore alla media Ue, l'11,3%, il Pil in crescita, con un più 4 percento registrato nel 2013, e il debito pubblico inferiore al 40% del Pil, mentre il deficit è pari all'1,4%. Ma la popolazione non è certo entusiasta di questa novità. Con un salario medio di 515 euro netti al mese, ben il 40% è a rischio povertà.
L'ALLARME BANCARIO. d'altra parte diversi analisti si chiedono se la Lettonia non si trasformerà in una nuova Cipro: il sistema bancario locale appare particolarmente vulnerabile data l'importanza dei depositi in valuta straniera, soprattutto rubli, fonte di rischio per la stabilità finanziaria. E le imposte per le aziende sono soltanto al 15%, per cui il timore è che la Lettonia diventi un altro paradiso fiscale.
IL PREMIER IN FILA AL BANCOMAT. Non la pensa così il premier dimissionario Valdis Dombrovskis, che ha festeggiato il suo capodanno davanti ad un bancomat della statale Citadele Banka a Riga, per essere così il primo a prelevare la nuova moneta. Il passaggio all'euro è avvenuto nella notte in cui si è celebrato il suo 15esimo compleanno: la moneta unica è, infatti, stata introdotta sui mercati finanziari il primo gennaio del 1999, anche se la circolazione tra la popolazione è partita due anni dopo, nel 2001.
Tratto da : cadoinpiedi
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